13 GENNAIO 1907 – Primo derby a Torino, lo vincono i granata
I derby tra le due squadre iniziarono ad essere disputati nel 1907; il primo incontro rappresentò anche la prima partita ufficiale giocata dal Toro. La rivalità fu sin dagli albori caratterizzata dall’origine stessa della compagine granata, nata nel 1906 in seguito alla rifondazione del Football Club Torinese proprio per merito di alcuni soci dissidenti juventini, tra cui l’ex presidente bianconero e maggiore finanziatore Alfredo Dick.
Le cronache di quel primo derby narrano di un gustoso aneddoto: per “vendetta” qualcuno riuscì a chiudere a chiave Dick negli spogliatoi, costringendolo così ad intuire l’andamento del match dai commenti del pubblico presente alla partita. La gara finì 2 a 1 per i granata che segnarono con Federico Ferrari-Orsi e Hans Kampfer, per i bianconeri Ernesto Borel realizzò un rigore.
In seguito alle diverse fortune societarie, nel corso degli anni la rivalità nel derby cambiò tenore, poiché il Toro prese a rappresentare generalmente il proletariato, mentre la Juve la borghesia. A partire dagli anni Sessanta e Settanta, con la massiccia immigrazione meridionale a Torino, arrivarono dal Sud tantissimi tifosi della Vecchia Signora, che essendo di proprietà degli Agnelli era anche vista come “la squadra della FIAT” e del “padrone”, mentre la società granata sembrò rappresentare lo spirito originario piemontese, con l’intento di ergersi a difesa della più pura torinesità (pur se il Torino nacque solo un decennio dopo la Juventus).
Guardando il palmarès, il bilancio è a favore dei bianconeri: 187 le gare ufficiali disputate fra Juve e Toro, 78 vinte dai bianconeri, 54 pareggi, 55 vittorie granata; 272 a 232 i gol a favore della Vecchia Signora.
« Attraversarono Piazza Vittorio, sterminata nelle ombre della sera. Già parlavano di football. Emilio, naturalmente, era per la Juventus, la squadra dei gentlemen, dei pionieri dell’industria, dei gesuiti, dei benpensanti, di chi aveva fatto il liceo: dei borghesi ricchi. Giraudo, altrettanto naturalmente era per il Toro, la squadra degli operai, degli immigrati dai vicini paesi o dalle province di Cuneo e di Alessandria, di chi aveva fatto le scuole tecniche: dei piccoli-borghesi e dei poveri. » (Mario Soldati, Le due città) |