03 gennaio 2024

3 GENNAIO 1889 – A Torino il crollo mentale di Nietzsche.

nietzsche

“Chi lotta contro i mostri deve fare attenzione a non diventare lui stesso un mostro. E se tu guarderai a lungo in un abisso, anche l’abisso vorrà guardare dentro di te.” (Friedrich Wilhelm Nietzsche)

Nel 1888 Friedrich Nietzsche si trasferisce a Torino, è già molto conosciuto e numerose sono le sue pubblicazioni. Il filosofo apprezza molto la città e qui scriverà L’Anticristo, Il crepuscolo degli idoli ed Ecce Homo, che sarà pubblicato dopo la sua morte

Nel 1889 avviene il suo crollo mentale. La sua prima crisi di follia in pubblico è datata 3 gennaio: mentre Nietzsche si trova in piazza Carignano, non lontano dalla sua abitazione, vede un cocchiere che fustiga a sangue il cavallo adibito al traino della carrozza, lui abbraccia l’animale, piange e lo bacia, si butta poi in terra urlando in preda a spasmi. Molti affermano invece che l’uomo abbia fatto solo rumorose rimostranze e schiamazzi, per questo viene soltanto fermato e ammonito dalla polizia municipale.

Molte sono le ipotesi delle cause del crollo mentale di Nietzsche, alcuni lo imputano allo stato avanzato della sifilide che il filosofo avrebbe contratto durante un rapporto con una prostituta, ma i medici si discostano da questa ipotesi, sia per l’assenza dei sintomi di base sia per la lunga sopravvivenza del paziente. Altri ipotizzano che Nietzsche fosse affetto fin dalla gioventù da un disturbo bipolare, presente in altri membri della famiglie e degenerato in pazzia.

Secondo il dottor Leonard Sax, Nietzsche aveva quasi certamente un meningioma posizionato sul nervo ottico, Il tumore benigno, oggi asportabile con un semplice intervento, all’epoca non era neppure stato diagnosticato. Questo spiegherebbe le forti e frequenti emicranie di cui soffriva Nietzsche, lo spostamento del bulbo oculare, la cecità all’occhio destro, le paralisi e i disturbi mentali.

Ma c’è chi dà una spiegazione meno medica e più filosofica: la causa del crollo è da imputare all’immenso sforzo creativo a cui l’autore de La gaia scienza si è sottoposto negli anni precedenti. Nel periodo del crollo Nietzsche scrive lettere ad amici e conoscenti, classificati come i biglietti della follia la sua crisi mentale si manifesta nello stadio avanzato, ma il suo stile  e la perfezione grammaticale rimangono inalterati.

Viene quindi ricoverato in una clinica di Basilea dove passava da momenti di incredibile esaltazione a stati di tristezza profonda. La madre se ne prende cura dalle dimissioni dalla clinica fino alla morte di lei. Tocca quindi alla sorella Elisabeth stare vicina al fratello che trascorre il tempo in un mutismo quasi totale, passeggiando o suonando il pianoforte, fino all’aggravarsi delle condizioni fisiche. Friedrich Nietzsche è colpito da numerose paralisi, forse anche dovute alle massicce dosi di farmaci che servono per tenere a bada la follia. Un amico che gli fa visita a casa della sorella, testimonia come il filosofo sia in grado di comunicare solo a tratti, non è però incosciente anche se poco reattivo, ma è certamente all’oscuro del grande dibattito che il forte e rivoluzionario messaggio dei suoi scritti, comincia a suscitare in tutta Europa.

Friedrich Nietzsche muore di polmonite il 25 agosto del 1900 nella sua casa di Weimar, in Germania, luogo in cui la sorella fonda poi il Nietzsche Archiv.

 

Dio è morto! Dio resta morto! E noi lo abbiamo ucciso!”  (Friedrich Nietzsche – La gaia scienza)

 



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