Sciopero tram: paralisi a Torino
“Aspettiamo dalle 7.20, dobbiamo andare a lavorare, se non lavoriamo non guadagniamo…” così si lamentano due passanti. “Ci scusiamo con la gente ma devono capire anche la nostra situazione, siamo stufi di essere presi in giro…” è la risposta di un tramviere. La giornata torinese sta tutta qui, racchiusa fra queste due battute, questi due stati d’animo. È la conseguenza dello sciopero selvaggio attuato dai dipendenti del Gruppo Trasporti Torinesi nell’ambito della vertenza per il rinnovo del contratto. Stamattina tram e autobus non sono usciti dai depositi nemmeno fra le 6 e le 9, cioè nella cosiddetta fascia protetta. Il prefetto Achille Catalani ieri si era fidato dei sindacati che avevano assicurano la copertura nelle fasce protette (dalle 6 alle 9 e dalle 12 alle 15) e poi oggi, a metà mattina dopo essersi reso conto del caos per il blocco totale dell’alba, ha disposto la precettazione surriscaldando ulteriormente gli animi dei tranvieri. “Ok la precettazione per noi, ma altrettanto va fatto per il governo…” è la reazione dei dipendenti al deposito San Paolo. Degli 800 mezzi pubblici che quotidianamente circolano per Torino in mattinata ne sono usciti un centinaio e circa 300 a mezzogiorno. La conseguenza è stata la quasi paralisi del traffico nel giorno in cui è scattata la corsa per gli acquisti natalizi.