Sparatoria nel Cuneese: non si trova il quarto bandito
I Carabinieri sanno tutto di lui. Ne conoscono identità, amicizie e soprattutto la pericolosità. Ma del bandito che ieri ha partecipato al tragico assalto di Ceresole d’Alba, dove è stato ucciso un carabiniere, per il momento non c’è traccia. È l’unico latitante della banda: viene definito un soggetto pericoloso, con il grilletto facile, può godere di appoggi e soprattutto – secondo gli inquirenti – non si costituirà mai, come invece ha fatto ieri l’altro fuggitivo, Domenico Ursida, 35 anni. Mentre il capobanda, Gianmarco Scalitti è rimasto ucciso e un altro complice, Santino Trompino, ferito, è stato catturato dai Carabinieri. L’appuntato ucciso dai banditi, Massimo Guerini, 32 anni, è morto mentre cercava di bloccare questa banda specializzata in assalti a banche e uffici postali. Indagava da più di un anno con i suoi colleghi su questo gruppo di pericolosi rapinatori e ieri mattina quando li hanno visti arrivare a Ceresole d’Alba di fronte all’ufficio postale hanno cercato di fermarli ma i malviventi hanno subito aperto il fuoco. Sull’asfalto sono rimasti decine di bossoli e tre corpi.