Appalti pilotati al Mauriziano: cinque nuovi arresti
L’inchiesta si estende a macchia d’olio. Dopo i due arresti di dieci giorni fa, oggi altri 5 ordini di custodia cautelare sono stati eseguiti nell’ambito dell’inchiesta sulle aste truccate nelle forniture sanitarie all’ospedale Mauriziano di Torino. Quando – il 4 novembre scorso – fu arrestato il viceprimario di cardiologia, nel suo ufficio fu sequestrato materiale che gli inquirenti definirono subito interessante. Dopo aver letto quelle carte, stamattina gli agenti della Polizia Giudiziaria della Procura di Torino hanno tratto in arresto 5 persone, rappresentanti e manager di ditte farmaceutiche che avevano partecipato alla gara per l’acquisto da parte dell’ospedale di pacemaker e defibrillatori, per un valore complessivo di 1 milione e 700mila euro. L’intera gara sarebbe, in sostanza, stata manovrata: dopo aver suddiviso l’ordine d’acquisto in tante gare quante erano i partecipanti, ad ognuno dei concorrenti sarebbero state date precise indicazioni per vincere. Un meccanismo preciso, ma non si sa se redditizio: per il momento il reato contestato al medico e ai rappresentanti farmaceutici è di turbativa d’asta, ma le indagini proseguono per chiarire se siano state pagate anche delle tangenti. Per la difesa, invece, le indicazioni servivano solo a garantirsi per avere le apparecchiature giuste da usare nel suo reparto.