In manette cardiologo del Mauriziano per turbativa d’asta
Stesso giorno, stesso magistrato, stesso copione. Un anno fa, il 4 novembre 2003, scattavano le manette ai polsi dei professori Michele Di Summa e Giuseppe Poletti, primari di cardiochirurgia alle Molinette di Torino. Al centro della vicenda una fornitura di valvole cardiache. Un anno dopo altri due arresti, questa volta all’ospedale Mauriziano di Torino. In carcere è finito il viceprimario di cardiologia G. P. e P. M., rappresentante torinese della Ela Medical di Agrate Brianza (Mi), una delle principali aziende biomediche europee. Questa volta al centro dell’attenzione del pm Paolo Toso sono i pacemaker, regolatori del battito cardiaco, il cui prezzo di mercato varia dai 1.500 ai 2.500 euro. L’accusa per i due arrestati è di turbativa d’asta. Il dottor G.P. dirige l’unità di Aritmologia del Mauriziano, un ospedale commissariato in seguito ad uno spaventoso deficit accumulato negli ultimi anni. Secondo l’accusa avrebbe truccato una gara d’appalto di 93.500 euro per pacemaker ed altre apparecchiature mediche. Nell’ordine di custodia cautelare non è delineato il reato di concussione, ma gli inquirenti lasciano intendere che sarebbero state pagate tangenti per favorire una casa farmaceutica. In particolare il rappresentante P.M. avrebbe consegnato al dottor G.P. degli appunti su presunte manchevolezze dei pacemaker di ditte concorrenti. Così ad un anno di distanza, la sanità piemontese torna nella bufera. Questi 12 mesi sono stati costellati da scandali piccoli e grandi. A far scattare questa nuova indagine sarebbero state alcune confidenze raccolte dal pm Toso.