Telekom Serbia: a Torino in corso procedimento per calunnia
La Procura di Torino ha in corso un procedimento per calunnia collegato all’inchiesta su Telekom Serbia. All’origine del procedimento vi sarebbe una querela presentata a Roma – e successivamente trasmessa per competenza nel capoluogo piemontese – dall’avvocato romano Fabrizio Paoletti, uno dei personaggi che il procacciatore d’affari Igor Marini aveva chiamato in causa nel caso delle presunte tangenti versate a politici del centrosinistra. Dopo una querela (se non è manifestamente infondata) l’iscrizione nel registro degli indagati è un atto pressochè automatico. Questo, dunque, vale nel caso di Marini, anche se l’avvocato difensore, Luciano Randazzo, afferma che non vi è stata alcuna comunicazione in merito. Il pool di magistrati inquirenti sta valutando l’ipotesi che le dichiarazioni del procacciatore d’affari, relative al coinvolgimento di personaggi politici nella vicenda Telekom Serbia, siano state “ispirate” da qualcuno, e, dopo la trasferta a Bangkok delle scorse settimane, stanno valutando il materiale probatorio raccolto per valutare nuove ipotesi di reato e gli eventuali provvedimenti da prendere. Tra ieri e oggi, intanto, il procuratore capo Marcello Maddalena ha ascoltato due mediatori d’affari (su loro richiesta) coinvolti nell’inchiesta sul traffico di falsi titoli bancari che Igor Marini aveva collegato all’operazione Telekom Serbia: si tratta del croato Zoran Persen, e dell’italo cinese Thomas Mares. Entrambi, secondo quanto si è appreso, hanno ribadito di non sapere nulla di tangenti, fornendo una serie di precisazioni sulla loro condotta.