Black out: centrale Rondissone, “da noi nessun guasto”
Il giorno dopo il grande black out alla centrale di Rondissone (Torino) ci si interroga ancora sulle cause che l’hanno provocato. L’unica cosa certa è che tutto è partito dalla grande “stazione” di smistamento e trasformazione dell’Enel che si trova A Rondissone e alla quale si attestano i due elettrodotti ad altissima tensione (380 mila volt) provenienti da Albertville (Francia). Le linee sono andate in sovraccarico intorno alla 3,20 di domenica mattina ed hanno fatto scattare gli interruttori automatici di sicurezza che hanno disconnesso la distribuzione dell’energia. Da lì è partito l’effetto domino che ha lasciato l’Italia senza elettricità per parecchie ore. La centrale di Rondissone – uno dei tre grandi punti di distribuzione e trasformazione dell’energia elettrica italiani – è stata costruita una trentina di anni fa. Il collegamento con la Francia risale agli anni ’80. A metà degli anni ’90 l’impianto fu completamente rimodernato sotto il profilo tecnologico. Nella centrale c’è la grande sala di controllo che tiene d’occhio la rete di distribuzione dell’elettricità in Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta.