Inaugurato “Cheese”: i formaggi dop contro la crisi
Tonnellate di formaggi pregiati fatti assaggiare e venduti in strada, in una città, Bra (Cuneo), trasformata per quattro giorni, da oggi a lunedì, in un gigantesco caseificio artigianale. È il villaggio di “Cheese”, forse la più importante rassegna internazionale su formaggi e altri latticini, inaugurata oggi dal ministro delle Politiche Agricole Gianni Alemanno e dal presidente della Regione Piemonte, Enzo Ghigo. Il comparto caseario è reduce da un anno difficile: nel 2002 ha perso il 4,2% del fatturato, il 7,4% nei consumi di formaggi, il 2% di latte fresco, il 4% di quello a lunga conservazione; la forbice tra esportazioni e importazioni è cresciuta del 5,3%, portando a 1,66 miliardi di euro il valore dell’import. “Cheese” rilancia con i prodotti di qualità, non ancora abbastanza conosciuti dal grande pubblico, e che reclamano di non essere confusi con gli altri formaggi di minore pregio. “Dieci anni fa questi prodotti rischiavano l’estinzione” – osserva Carlo Petrini, presidente di Slow Food che organizza l’evento – salvarli è stato utile per tutta la filiera e ha avuto un effetto positivo per l’economia agricola”. Dalla rassegna piemontese arriva la richiesta della creazione di un albo di “affinatori”, cioè di quegli esperti che si occupano della selezione dei prodotti e della loro stagionatura. “Le dop (denominazioni di origine protetta) non sono ancora sufficientemente note – interviene Piero Sardo di Slow Food – ma soprattutto non sono vissute dalla maggioranza dei consumatori come marchi di qualità”. I visitatori (all’ultima edizione, sono stati quasi 150 mila), impareranno a conoscere i formaggi dei pastori, giunti in Piemonte dagli alpeggi di regioni italiane di ogni latitudine.