Direttrice poste Nebbiuno dopo furto apre gioiellerie
Ad un anno dall’inizio delle indagini della Procura di Verbania sulla scomparsa di 8 miliardi di vecchie lire dalla cassa delle Poste di Nebbiuno (Novara), nel periodo (1998-2002) in cui era direttrice Laura Bassetti, in paese si vocifera che la signora abbia aperto in zona ben due gioiellerie. “Con chissà quali soldi”, si chiedono i 1.300 abitanti. In realtà la vicenda dell’ammanco non è ancora del tutto chiara, tanto meno si può immaginare quanto di quel denaro le sia rimasto in tasca. D’altronde era stata lei stessa, dopo una serie di interrogatori e di prime dichiarazioni di innocenza ad ammettere le sue responsabilità. Agli inquirenti aveva detto di avere “dovuto” prendere quei soldi per coprire certi debiti di gioco. Poi, secondo le sue previsioni li avrebbe rimesti tutti a posto. Invece era stata scoperta prima di quel possibile, ma assai improbabile, risarcimento in seguito all’esposto di una cliente. Così erano iniziate le indagini che portarono a scoprire che la donna, attraverso irregolarità contabili di varia natura, era riuscita a trafugare alle Poste l’equivalente di 3.734.876 euro. Nel corso dell’inchiesta sono stati sequestrati 107 mila euro, titoli di credito per oltre 97 milioni, due libretti postali on line, due carnet di assegni e altra documentazione. Da subito però, le Poste rassicurarono i clienti, circa 150 cittadini di Nebbiuno: ognuno di loro, una volta accertata l’entità della truffa a suo danno, sarebbe stato risarcito fino all’ultimo euro. Così infatti è accaduto e oggi più della metà dei truffati sono stati liquidati e gli altri lo saranno a breve. Non è però facile ricostruire tutti i movimenti messi in atto dalla direttrice anche perché la donna ha fatto sparire in tempo molta documentazione compresi numerosi titoli postali.