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11 dicembre 2004

Annullata espulsione imam Carmagnola

La prima notizia è che se vuole può tornare, la seconda è che non tornerà. Il Tar del Lazio ha infatti annullato il provvedimento del ministro Pisanu che nel novembre dell’anno scorso espulse dall’Italia Mamour Abdel Qader meglio noto come l’imam di Carmagnola. Non sussistono, secondo i giudici amministrativi, i motivi di turbamento dell’ordine e della sicurezza del nostro paese sui quali si basava l’espulsione. In diverse interviste l’imam di Carmagnola aveva giustificato la strage di Nassyria e preannunciato altri attentati di Al Qaeda. Ne seguì una grande polemica, perquisizioni nella sua casa fino all’espulsione del 18 novembre di un anno fa. Con lui lasciarono l’Italia anche la moglie, una milanese convertita all’Islam, e i suoi 4 figlioletti. Tornarono tutti a Dakar. E proprio dal Senegal l’imam fa sapere di non aver cambiato idea: “Le mie frasi su Nassyria – dice – erano un avvertimento all’Italia per convincere l’opinione pubblica che era sbagliato mantenere i soldati in Iraq”. A Dakar è diventato un punto di riferimento per la comunità religiosa senegalese: sta costruendo una cittadella islamica e non ci pensa minimamente a tornare in Italia. “Se mi inviteranno a convegni o conferenze verrò – spiega – ma Allah ci ha aperto le porte dopo tante difficoltà e di qui non ce ne andremo”. “Continuo a restare convinto che quella persona è pericolosa e che ho fatto bene a firmare il provvedimento di espulsione” dice il ministro dell’Interno Giuseppe Pisanu. La decisione dei giudici amministrativi ha suscitato un vespaio di polemiche. Una cinquantina di leghisti hanno inscenato un sit-in di protesta di fronte al municipio di Carmagnola, alcuni esponenti delle comunità islamiche plaudono alla revoca dell’espulsione. L’imam dal Senegal fa sapere che intercederà presso l’amico Osama Bin Laden affinché Al Qaeda non commetta attentati in Italia. Ci sarebbe da sorridere, se non fosse una vicenda seria.



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