Telekom Serbia: Commissione parlamentare alle Vallette
Igor Marini conferma, aggrava e rilancia le accuse, ma le prove delle sue dichiarazioni per il momento non ci sono. Cinque ore oggi nel carcere delle Vallette di Torino di audizione del procacciatore d’affari di fronte a sei membri della Commissione bicamerale d’inchiesta Telekom Serbia, per un bilancio che, come dice il presidente Ezio Trantino, è positivo. Assenti per protesta i parlamentari dell’opposizione è toccato a deputati e senatori del centro destra interrogare il faccendiere che da maggio scorso sta raccontando di tangenti che sarebbero state pagate a tre ex ministri Dini, Fassino e Prodi. Oggi avrebbe raccontato ai commissari come quei soldi, attraverso vari passaggi in 14 banche di tutto il mondo, sarebbero arrivati ai tre politici. Prove solo verbali, quelle documentali sono contenute negli scatoloni custoditi in Svizzera: se non ci saranno intoppi quei faldoni potrebbero essere disponibili nei primi giorni di settembre, intanto per il senatore Carlo Taormina di Forza Italia ci sarebbero già gli elementi per arrestare Prodi, Fassino e Dini. Ed è subito bufera politica. Il portavoce di Prodi da Bruxelles parla di accuse vergognose e annuncia altre azioni legali per contrastare quelle che definisce le calunnie di Igor Marini. “È in atto un’aggressione contro l’opposizione – ha detto il portavoce di Fassino – da parte di chi non esista a usare un faccendiere che i magistrati di Torino giudicano inattendibile”.