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03 agosto 2003

Raduno mondiale delle “Due Cavalli” a Vinadio

Fiammanti, ma anche decrepite; classiche oppure personalizzate, elaborate, di tutti i colori. Conchiglie di latta che avvolgono un mito: sono le “Due Cavalli”, per la prima volta al raduno mondiale in Italia. Hanno percorso le vie d’Eu­ropa fino a Vinadio (Cuneo), e da martedì a oggi – ultimo giorno del­la manifestazione – ne sono arrivate più di 4.000, facendo rom­ba­re il loro leggendario mo­tore, quello alimen­tato ad aria che parte anche senza bat­teria. “È dal 93 che sognavo di fare questo ra­duno, finalmente ci sono riuscito. Arri­va­no da tutto il mon­do…” dice Franco Gros­so presidente del club Citroen Due Ca­valli di Cuneo, organizzatore della manifestazione. Un mito quello della Due Cavalli che dura da decenni, si tramanda e resiste da generazioni. Progettata negli anni 30 dall’allora patron della Citroen Pierre Boulanger, è solo nel 1948, a Parigi al Salone dell’Auto, che avviene il suo esordio pubblico ed è subito successo. Negli anni ‘70, l’auto diventa un fenomeno di costume, il simbolo di un’epoca. Nasce lo spirito “duecavallistico” che si traduce in vo­glia di libertà, desiderio di scoprire il mondo con una tenda e a bordo, appunto, di una Due Cavalli. Uno spirito che è re­sistito, che si respira a Vi­na­dio, nonostante il blocco della produzione avvenuto il 27 luglio del 1990. Fino a quella da­ta erano sta­te prodotte 5 mi­lio­ni di Due Cavalli. Da al­lo­ra i collezionisti di tutto il mondo, veri e proprio innamorati del­la loro conchiglia di latta, scelgono un luo­go per radunarsi e fi­nalmente il popolo della leggendaria Due Cavalli ha fatto tappa in Italia.



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