Raduno mondiale delle “Due Cavalli” a Vinadio
Fiammanti, ma anche decrepite; classiche oppure personalizzate, elaborate, di tutti i colori. Conchiglie di latta che avvolgono un mito: sono le “Due Cavalli”, per la prima volta al raduno mondiale in Italia. Hanno percorso le vie d’Europa fino a Vinadio (Cuneo), e da martedì a oggi – ultimo giorno della manifestazione – ne sono arrivate più di 4.000, facendo rombare il loro leggendario motore, quello alimentato ad aria che parte anche senza batteria. “È dal 93 che sognavo di fare questo raduno, finalmente ci sono riuscito. Arrivano da tutto il mondo…” dice Franco Grosso presidente del club Citroen Due Cavalli di Cuneo, organizzatore della manifestazione. Un mito quello della Due Cavalli che dura da decenni, si tramanda e resiste da generazioni. Progettata negli anni 30 dall’allora patron della Citroen Pierre Boulanger, è solo nel 1948, a Parigi al Salone dell’Auto, che avviene il suo esordio pubblico ed è subito successo. Negli anni ‘70, l’auto diventa un fenomeno di costume, il simbolo di un’epoca. Nasce lo spirito “duecavallistico” che si traduce in voglia di libertà, desiderio di scoprire il mondo con una tenda e a bordo, appunto, di una Due Cavalli. Uno spirito che è resistito, che si respira a Vinadio, nonostante il blocco della produzione avvenuto il 27 luglio del 1990. Fino a quella data erano state prodotte 5 milioni di Due Cavalli. Da allora i collezionisti di tutto il mondo, veri e proprio innamorati della loro conchiglia di latta, scelgono un luogo per radunarsi e finalmente il popolo della leggendaria Due Cavalli ha fatto tappa in Italia.