Processo doping: condannato Agricola, assolto Giraudo
Assolto l’amministratore delegato Antonio Giraudo, mentre il medico sociale Riccardo Agricola è stato condannato per frode sportiva, abuso di farmaci e somministrazione di Epo, una sostanza dopante, ai calciatori bianconeri: un anno e dieci mesi. Finisce così il primo grado del processo alla Juventus. Sei anni di indagini, interrogatori, perizie, consulenze. 39 udienze in tribunale, di cui alcune particolarmente incandescenti, 4 ore di camera di consiglio. Alla fine una sentenza che farà ancora molto discutere. Sentenza difficile da interpretare finché non si leggeranno le motivazioni, forse il giudizio più equilibrato è dell’avvocato difensore Luigi Chiappero che parla di un pareggio in trasferta. Questi invece i commenti dei diretti interessati. “Bene… è quello che speravamo…” dice Raffaele Guariniello, procuratore aggiunto di Torino. Per Antonio Giraudo invece “la mia assoluzione è l’assoluzione della società Juventus”. Infine Riccardo Agricola ribadisce: “Sono innocente… Sono innocente..”. Insomma, da quella frase di Zeman di 6 anni fa – togliamo il calcio dalle farmacie – si è arrivati a questa sentenza che da un lato sancisce l’esistenza di un doping e dall’altra l’innocenza della società Juventus che non lo sapeva. Ma la Juve fa quadrato attorno al suo medico condannato e lo conferma al suo posto di responsabile del settore medico. Ora ci sarà l’appello, intanto sul piano calcistico poco o nulla cambia. La giustizia sportiva ha già preso in esame gli anni a cui si riferisce questa inchiesta penale, dal 1995 al 1998 anni in cui la squadra più amata-odiata d’Italia vinse 3 scudetti e 1 Champions League. Ebbene per la Procura antidoping della Federcalcio è tutto regolare quei titoli restano nella bacheca della “Vecchia Signora”.