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15 luglio 2003

Telekom Serbia: gip Torino dispone nuove indagini

Accogliendo la richiesta della Procura di To­rino, il gip Marco Gianoglio ha disposto la continuazione del­le indagini su Te­le­kom Serbia. La notizia è trapelata da am­bienti giudiziari torinesi. Il giudice, secondo quanto si è appreso, ha restituito gli atti al procuratore capo Mar­cello Mad­da­lena e all’aggiunto Bruno Tin­­ti. La Procura ave­va chie­­sto l’archiviazione del caso per una questione di scadenza dei termini, ma aveva fat­to presente che le in­dagini non erano complete. Il fascicolo riguarda l’acquisto, da parte di Telecom Italia, di una quota della compagnia telefonica jugoslava, avvenuto nel 1997. I pm vogliono accertare se siano state pagate tangenti. Gli indagati, per corruzione e falso in bilancio, sono l’allora amministratore delegato Tommaso To­ma­si di Vignano e un dirigente, Giuseppe Gerarduzzi. Nelle ultime settimane hanno destato scalpore le dichiarazioni rese dal consulente finanziario Igor Marini che aveva rivelato alla Commissione Parlamentare Telekom Serbia che nell’ambito di questo affare sarebbero state pagate tangenti a 3 esponenti politici del centro-sinistra, indicati come Cicogna, Mortadella e Ranocchio. Tre soprannomi dietro i quali è facile individuare Piero Fassino, Romano Prodi e Lamberto Dini. Potrebbe tornare presto in Italia (forse anche tra una settimana) Igor Marini, il consulente finanziario arrestato in Svizzera l’8 maggio scorso. L’arresto avvenne in occasione della missione alla ricerca di documenti che, secondo lo stesso Marini, proverebbero il versamento di tangenti a uomini politici italiani. Secondo informazioni provenienti da Berna, e confermate dal legale italiano di Marini, Luciano Randazzo, il ministero pubblico federale elvetico, Sergio Mastroianni, avrebbe accolto la richiesta di estradizione presentata dalla Procura di Torino che, nelle set­timane scorse, ha chiesto e ottenuto un or­dine di custodia cau­telare nei confronti del consulente e di altre persone con l’accusa di associazione a de­lin­quere finalizzata a truffe internazionali.



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