Ogm: distrutta la prima piantagione di mais
È stato distrutto il primo campo piemontese con sementi transgeniche: si trova a Vottignasco (Cuneo). Sono stati resi inservibili 5 ettari di coltivazione di mais: le pannocchie sono state tagliate e triturate, dopo l’essiccamento verranno sotterrate. È il primo atto che segue l’ordinanza del presidente della regione Enzo Ghigo con la quale si dispone la “tolleranza zero contro gli Ogm”, cioè la distruzione delle piantagioni con sementi transgeniche. Intanto la Procura di Torino ha indagato l’amministratore delegato della Pioneer Italia Hi-Breed per aver distribuito sementi transgeniche. Il procuratore aggiunto torinese Raffaele Guariniello, che indaga sulla società che ha sede a Sissa, in provincia di Parma, ha assicurato oggi che gli agricoltori che hanno utilizzato le sementi non rischiano conseguenze penali, in quanto sono da considerarsi “tratti in inganno” dalla società produttrice. La decisione di Ghigo ha ovviamente suscitato pareri discordanti. Da un lato è stata accolta con favore, ma il presidente piemontese della Confederazione italiana agricoltori (Cia), Attilio Borroni ha criticato l’ordinanza affermando che “non si può far credere alla gente che Ogm e scorie nucleari siano pericolosi allo stesso modo”. In una lettera aperta al responsabile della salute piemontese, Mario Valpreda, Borroni afferma che la misura è “solo fumo negli occhi della gente”, perché “tutta l’Europa sa che le sementi di mais (ma anche quelle di soia) provenienti dagli Stati Uniti sono contaminate, anche se in percentuali molto basse, e non potrebbe essere diversamente”. Sono 381 gli ettari coltivati a mais con sementi transgeniche individuati in Piemonte. Lunedì i vertici di tutte le Asl interessate si incontreranno a Torino per studiare i passi ulteriori, ma, intanto, si preparano i primi ricorsi al Tar. Secondo la Cia di Torino già una trentina di agricoltori hanno dato mandato ai legali di ricorrere per ottenere l’analisi delle parti verdi delle piantagioni di mais.