Vittorio Emanuele visita Superga, stupenda e commovente
Si è detto commosso Vittorio Emanuele per la visita alla Basilica di Superga, con la consorte Marina Doria e il figlio Emanuele Filiberto. L’ha definita “magnifica, stupenda, per tutti i miei antenati e nell’insieme. Mi ha fatto un gran piacere ed è stato commovente”. Gruppi storici in costume li hanno accolti stamattina nel piazzale, nell’ultimo giorno di visita a Torino. Gli applausi dei picchetti d’onore, con tanto di bandiere, con rappresentanti italiani ma anche della Savoia francese, hanno accompagnato la famiglia lungo la scalinata, con qualcuno che scandiva “viva i Savoia” e “bentornati in patria”. Sul sagrato, ad attenderli, c’era padre Benedetto Marengo, il priore dei Servi di Maria, custodi della Basilica. All’uscita i Savoia hanno ricevuto altri applausi e Vittorio Emanuele ha tracciato un bilancio dei giorni torinesi, dopo aver stretto la mano a decine di persone in costume d’epoca e a gente comune, rilasciando autografi. “Per me è totalmente positivo – ha affermato sorridendo – una meraviglia. Ho scoperto delle cose, ho rivissuto, mi sono ritrovato a casa e non vedo l’ora di tornare”. Per la consorte, Marina Doria, è stato un ritorno, ma apprezzato: “Ogni volta Superga è fantastica – ha detto – e l’accoglienza della gente è stata grandiosa. Purtroppo quattro giorni non bastano per Torino, ma contiamo di tornare prestissimo e con più tranquillità. Prima andremo in Sardegna, isola che mio marito e mio figlio non hanno mai visto”. Il figlio, Emanuele Filiberto, dicendo di essersi divertito, e ha definito le giornate di visita a Torino “un magnifico regalo di compleanno”, in calendario domani, quando festeggerà i suoi 31 anni. “Andrò a Roma apposta per fare richiesta al Governo per la traslazione delle salme dei miei avi in Italia”. Lo ha detto Vittorio Emanuele di Savoia, ai cronisti. Il principe si riferiva alle salme di Vittorio Emanuele III, sepolto nella chiesa di Santa Caterina ad Alessandria d’Egitto e di Umberto II, le cui spoglie riposano ad Hautecombe in Francia.