Tangenti: nuova ondata di arresti per alluvione 2000
C’è anche il figlio del titolare di una delle principali aziende edili d’Italia, la Mattioda Spa di Cuorgnè (Torino), tra le persone arrestate dal nucleo provinciale di Torino della Guardia di Finanza nell’ambito dell’inchiesta della Procura di Torino su tangenti pagate per ottenere appalti dall’Aipo, l’ex magistrato del Po. Si tratta di Giampiero Mattioda, 36 anni, di Cuorgnè. Oltre a lui le misure cautelari sono state emesse nei confronti di altri cinque imprenditori: Salvatore Catalano, 72 anni, di Palermo, messo agli arresti domiciliari, Antonio Cogni, di 49, di Piacenza, Giovanni Occelli, di 65, di Piozzo (Cuneo), e Giorgio Morletto, di 36, di Rivarolo (Torino). Il quinto, O.G., 58 anni, di Forno Canavese (Torino), non è stato invece ancora rintracciato dai Finanzieri. Gli arresti sono stati compiuti all’alba di oggi su ordine del gip di Torino Emanuela Gai. Riguardano episodi di corruzione per i lavori eseguiti dopo l’alluvione dell’autunno 2000 in Piemonte. Si tratta di opere di manutenzione o ricostruzione degli alvei dei fiumi aggiudicate a trattativa privata o per affidamento diretto. L’inchiesta, coordinata dai pubblici ministeri Storari e Furlan, avrebbe accertato il versamento da parte degli imprenditori di tangenti variabili tra i 5 e i 25 milioni di vecchie lire a vari funzionari dell’Aipo, già arrestati nei mesi scorsi.