Delitto Zannino: 30 anni alla moglie e all’amante
Si è chiuso con la condanna di tutti gli imputati il processo per l’uccisione di Antonio Zannino, l’uomo di 28 anni assassinato nel suo appartamento a Moncalieri (Torino) il 28 febbraio 2002. Il giudice Sabrina Noce ha inflitto 30 anni di carcere alla moglie Caterina Napolitano, 27 anni, e all’amante Giovanni Savoca, 21 anni. 10 anni è la pena per il padre della donna, Michele Napolitano al quale è stata riconosciuta l’attenuante del minimo coinvolgimento. Il cadavere di Antonio Zannino era stato ritrovato carbonizzato nelle campagne del Canavese. Tredici ore di intervento all’ospedale Molinette di Torino per il primo trapianto di fegato effettuato in Italia da donatore vivente ad una neonata di 8 mesi. Sara – la piccola – era in pericolo di vita, dalla nascita era affetta da un’atresia alle vie biliari. L’unica soluzione il trapianto, ma le settimane passavano senza che arrivasse il donatore adatto. Il professor Mauro Salizzoni ha perciò interpellato i genitori e alla fine si è deciso di prelevare un pezzo di 3 etti del fegato del padre per impiantarlo sulla figlia: “Ora sia il padre sia la bambina stanno bene e Sara potrà avere una vita normale” dice il professor Mauro Salizzoni, primario di chirurgia. Il padre, Vincenzo Papalia, è raggiante: “Ho deciso di donare la mia vita per salvare mia figlia”. C’è stata una gara fra mamma e papà, (che hanno anche un altro figlio di 2 anni): il fegato di entrambi era compatibile per la donazione e tutti e due volevano donarlo, poi l’equipe sanitaria ha optato per quello del padre perché più grosso.