Terramadre, prima assise mondiale di contadini, pescatori, pastori
Vengono da tutti i cinque continenti, sono più di 5mila, in rappresentanza di 131 nazioni. Hanno in comune il cibo. Si chiama Terramadre ed è il primo raduno mondiale di contadini, pescatori, nomadi, pastori che conservano il sapere della terra, quel gusto del coltivare, produrre cose genuine, introvabili, a rischio di estinzione. Si incontreranno al Palazzo del Lavoro di Torino dove li ha radunati Slowfood in concomitanza col Salone del Gusto che si apre giovedì. Da domani e per tre giorni si confronteranno, discuteranno, metteranno in comune le loro conoscenze sul latte di pecora del Kirghizistan o sul salmone selvatico dell’Irlanda, sul pesce affumicato del Senegal o sull’olio di Argan del Marocco. Cosa hanno ancora da insegnare questi produttori ad un mondo dove si mangia tutto dappertutto? “La biodiversità, l’unico modo per salvare il pianeta…” risponde Carlin Petrini l’ideatore di questa “Onu del cibo”. Ai popoli del Terzo Mondo è stato pagato il viaggio, tutti sono ospiti di comunità e famiglie di agricoltori torinesi. L’unione e la solidarietà contro la globalizzazione del cibo.