Morto Biraghi, l’eretico del Grana Padano
Nella sua abitazione di Cavallermaggiore (Cuneo) è morto oggi pomeriggio l’industriale caseario Ferruccio Biraghi, aveva compiuto 95 anni il 22 febbraio e tutt’ora era in piena attività, alla guida dell’azienda che porta il suo nome e che aveva fondato nel 1934. Battagliero imprenditore da anni aveva un contenzioso aperto con il Consorzio del Grana Padano. Il suo gruppo caseario era diventato tra i maggiori d’Italia per la produzione di Grana. Già a 25 anni fondò l’azienda di Cavallermaggiore, acquistando con 5 mila lire 6 mila metri quadrati di terreno. Ma dal Consorzio del Grana Padano (di cui fu fondatore) Biraghi uscì nel 1996, quando venne approvato un metodo di produzione in contrasto con i suoi moderni e sofisticati impianti. Oggi il caseificio Biraghi produce mille forme di formaggio al giorno che non può più chiamare grana: lo vende a blocchetti in confezioni sotto vuoto e l’ha ribattezzato “biraghino”. Biraghi lascia l’azienda ai tre figli, Franco, Bruno, Anna.