Indagine a Verbania coinvolge assessore Racchelli
Corruzione e truffa aggravata. Sono queste le ipotesi di reato su cui indaga la Procura di Verbania nell’ambito di un’inchiesta che vede coinvolto l’assessore regionale al Turismo con delega allo sport, Ettore Racchelli. Nove le persone indagate, a cui il pm Fabrizio Argentieri ha inviato l’avviso di chiusura delle indagini. L’accusa vede Racchelli al centro di un “patto corruttivo” già avviato dal 2000: l’assessore avrebbe ottenuto benefici economici per sé, per le sue aziende e per altri soci attraverso lo stanziamento di fondi regionali nel settore alberghiero del Verbano. In particolare sono sotto accusa le operazioni immobiliari e imprenditoriali riguardanti Villa Patrizia, Villa Badia e Villa Braghi. Un esempio: l’imprenditore Antonio Bruno avrebbe ottenuto dalla regione quasi 770mila euro per la riconversione di un edificio industriale di Cannobio in lussuosa residenza alberghiera (Villa Patrizia). In cambio avrebbe acquistato mobili ed arredi, per un valore di quasi 850mila euro dalla Racchelli srl e la Crs srl, entrambe imprese di proprietà dell’assessore regionale.