Delitto Cogne: medico legale fa chiarezza sui tempi
È tutta una questione di minuti. Ma anche solo una manciata di minuti nella vicenda di Cogne sono importanti e quanto dice il medico legale Francesco Viglino appare, a prima vista, molto importante. Viglino, torinese, docente di medicina legale all’Università di Novara, è il medico che ha svolto l’autopsia sul corpo del piccolo Samuele, per due anni e mezzo ha rispettato il segreto istruttorio e professionale, adesso accetta di parlare e in un’intervista esclusiva al settimanale Oggi in edicola domani fa rivelazioni clamorose. Già il titolo è significativo: quando Samuele fu colpito la mamma era in casa. Già, perché Anna Maria Franzoni ha sempre detto d’essere uscita di casa alle 8.16 di quel 30 gennaio 2002, di aver lasciato Samuele che dormiva nel lettone e di averlo ritrovato massacrato alle 8.24 al suo rientro in casa. Il dottor Viglino in base alle 10 ore di autopsia dice che la morte va fissata alle 8.30 perché a quell’ora il piccolo non respirava più. Partendo da questo dato ed esaminando l’enorme edema cerebrale (che necessita di parecchi minuti per formarsi) l’aggressione a Samuele va spostata fra le 7.35 e le 8.15, cioè quando la mamma era ancora in casa. Non si tratta di novità, in quanto queste conclusioni il dottor Viglino le aveva già trasmesse agli inquirenti e al giudice Gramola che ha condannato Anna Maria Franzoni a 30 anni, ma adesso il medico legale ha deciso di portarle a conoscenza di tutti. Viglino racconta al settimanale Oggi anche delle 17 ferite alla testa di Samuele ed anche alle manine con le quali evidentemente il piccolo ha cercato istintivamente di coprirsi il capo, anche se al primo colpo avrebbe perso conoscenza.