Pro Vercelli e Alessandria, due ex grandi verso il tramonto
Due squadre dall’antico blasone, la Pro Vercelli e l’Alessandria, rischiano di uscire dal calcio professionistico. Sono agli ultimi posti della classifica di C2, con un esile filo di speranza legato alla possibilità di disputare i play-out. Un nuovo segnale della crisi del calcio piemontese dopo la retrocessione in serie B del Torino. Per la Pro Vercelli, che dei tempi gloriosi porta i sette scudetti sulle maglie, lo spettro della retrocessione annebbia la festa per i cento anni dalla prima partita disputata. Al 1908 risale la conquista del primo titolo di Campione d’Italia, mentre già nel 1922 il numero degli scudetti era salito a sette. Leggendaria la partita in serie A contro la Fiorentina, durante la quale il mitico Silvio Piola, con la maglia della squadra vercellese, riuscì a segnare sei reti. La casacca bianca è sempre la stessa, ma del tutto diversi sono oggi i traguardi. L’Alessandria, che è stata a lungo in serie A negli Anni Venti e Trenta e poi nuovamente dal 1957 al 1960, è già retrocessa una volta, nella stagione 1986-87, fra i dilettanti. Quell’anno, però, per la rinuncia del Montebelluna i grigi rimasero tra i Professionisti. Più difficile la situazione oggi, quando la caduta della società, famosa per giocatori del calibro di Baloncieri, Cattaneo, Ferrari e Rivera, avviene tra l’indifferenza della città. Fedelissimi sono rimasti solo gli ultras che domenica hanno invaso il campo: “Non vogliamo più vedervi giocare su questo campo glorioso”. Che il destino dell’Alessandria, fondata nel 1912, fosse segnato si è capito da mesi: quando sono emerse le difficoltà economiche del presidente Antonio Boiardi e nessuno si è fatto avanti per rilevare il club.