Torino; in 50mila alla Marcia dell’Orgoglio Granata
L’ultimo scudetto del Toro è datato 1976, 27 anni fa. Il penultimo 1949, 27 anni prima. E oggi a 27 anni dalla festa scudetto il Toro è sceso in serie B praticamente in contemporanea col ventisettesimo scudetto dei cugini bianconeri. Non può perciò non fare notizia, non destare stupore e ammirazione vedere migliaia di tifosi del Torino impossessarsi della città per un corteo di festa, di gioia. L’hanno chiamata “Marcia dell’Orgoglio Granata”, difficile forse da capire per i tifosi delle altre squadre, perfettamente comprensibile per quelli del Toro che si ritengono – a torto o a ragione – diversi. 20mila per le forze dell’ordine, 50 mila per gli organizzatori, i tifosi hanno invaso Torino, dal vecchio Filadelfia dove giocava il grande Torino, alla curva Maratona dello Stadio Comunale dove trionfarono Pulici e Graziani, al cippo dove morì Gigi Meroni fino in piazza San Carlo a gridare sempre e solo “Forza Toro”. Il corteo, composto da tifosi provenienti da tutte le parti d’Italia e anche dall’estero, ha occupato la piazza fino al pomeriggio: il presentatore tifoso Piero Chiambretti ha intrattenuto la gente insieme con l’ideatore della marcia, il giornalista della Stampa Massimo Gramellini. Alcune tra le vecchie glorie granata sono state alla messa commemorativa dei 54 anni dalla scomparsa del Grande Torino a Superga e poi si sono unite alla folla in piazza San Carlo. Molti i cori e gli striscioni contro l’attuale dirigenza e in particolare contro il patron Francesco Cimminelli. Alla manifestazione era presente Roberto Cravero, neo direttore sportivo del Torino: “Lavoriamo per riportare il Toro al posto che gli compete. E speriamo che il prossimo 4 maggio i tifosi possano ritrovarsi per festeggiare la promozione in serie A”. Insieme a lui c’erano anche altri giocatori del passato che proprio al Filadelfia hanno incominciato la loro carriera, come Silvano Benedetti e Antonio Comi, oggi responsabili del settore giovanile del Toro, Claudio Sclosa, Renato Zaccarelli, il numero dieci dell’ultimo scudetto granata, e Giacomo Ferri, il roccioso difensore che ha marcato campioni come Michael Platini e Diego Armando Maradona e che oggi allena il Torino.