Migliaia di lettere al macero, indagato dirigente Poste Biella
Se avete inviato lettere, cartoline o posta importante a qualche destinatario biellese forse è meglio che vi accertiate dell’avvenuta consegna. Se invece abitate nel biellese e siete in attesa di posta forse sarà bene mettersi il cuore in pace. La realtà infatti è che il dirigente del Centro Smistamento Posta di Biella, un uomo di 44 anni, è indagato a piede libero per sottrazione e soppressione di corrispondenza. Non solo. L’altra notte i Carabinieri hanno bloccato un furgone che stava portando al macero quattro tonnellate di posta mai consegnata. Cartoline, lettere di innamorati, fatture, annunci: c’è un po’ di tutto in quei sacchi destinati ad essere distrutti, salvati in extremis, ed ora gli inquirenti della Procura di Biella stanno setacciando la posta per tutte le verifiche del caso. Già da alcuni mesi erano giunte segnalazioni di utenti che si lamentavano per i disservizi delle poste: il procuratore capo di Biella Ugo Adinolfi aveva incaricato i Carabinieri di svolgere una serie di controlli che sono sfociati nel blitz dell’altra notte. Anche la Direzione Regionale delle Poste ha aperto un’inchiesta interna parallela a quella della magistratura per fare chiarezza sull’accaduto. Alle Poste centrali di Torino spiegano che la procedura di invio al macero è regolare per quel che riguarda missive con indirizzi sbagliati o altre anomalie che rendono impossibile la consegna, ma ci sono tempistiche piuttosto lunghe da rispettare. Nel caso di Biella invece ci sono troppe cose che non tornano. E poi 4 tonnellate al macero sono davvero tante, impossibile pensare ad un numero così alto di indirizzi sbagliati. Nessuno riesce a trovare spiegazioni a questo comportamento. Il diretto interessato, il dirigente, per il momento è stato trasferito in un altro ufficio della regione in attesa che faccia chiarezza sui propri comportamenti.