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04 agosto 2004

Scandalo esumazioni: da oggi nuova gestione

Per i cimiteri di Torino, finiti nel caos dopo lo “scandalo” esumazioni, oggi è l’“anno zero”. Da stamani infatti, la gestione di tutti e sei i camposanti e dei servizi connessi (cremazioni escluse, che restano di competenza alla Socrem) passa di mano dall’Ics all’Ama di Roma. Questa operazione, che tecnicamente si definisce “affitto del ramo d’impresa” e che consente di garantire il posto di lavoro di tutti i 123 dipendenti dell’Ics, costa al Comune di Torino 5 milioni di euro. Il contratto durerà fino a dicembre, dopo di che ci sarà una nuova gara d’appalto “proiettata – secondo il neoassessore ai Servizi Cimiteriali, Tom Dealessandri, succeduto a Beppe Lodi – verso un futuro sicuramente migliore”. Per quanto concerne il passato, risulta che siano ancora da ultimare 4.500 esumazioni di quelle programmate dal Comune mesi fa e dalle quali sono scaturiti i problemi (molti resti sono stati “persi” con relativi problemi di riconoscimento). Riprenderanno solo dopo la festività dei Santi. Il regime ordinario delle esumazioni a Torino dovrebbe poi diventare di 1.500 all’anno. Nel frattempo, prenderanno il via i lavori di miglioria di tutti i cimiteri, con la piantumazione di molti alberi e fiori, la ristrutturazione di alcuni (come il cimitero di Cavoretto), la riorganizzazione di servizi. Si tratta di lavori per 30 milioni di euro. Tutte le famiglie di defunti coinvolte nella vicenda delle esumazioni “accelerate” nei cimiteri di Torino saranno ricevute da esperti scelti dal Comune, che ascolteranno le loro proteste e valuteranno le richieste di risarcimento danni. È quanto prevede il “Programma ascolto”, presentato oggi da Cesare Vaciago, city manager di Torino. L’obiettivo del Comune è di incontrare tutte le famiglie entro il mese di ottobre “per giungere a una definitiva valutazione della situazione di tutte le famiglie coinvolte e delle necessarie “riparazioni”. Il servizio di ascolto sarà contattabile tramite un numero vede, attivo dalle 8 alle 20 dal lunedì al sabato.



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