Processo doping Juve: accuse pesanti
L’accusa è di quelle pesanti, ma va precisato subito che si tratta di accuse da verificare e provare. Al processo in corso a Torino contro la Juventus i pubblici ministeri Raffaele Guariniello, Gianfranco Colace e Sara Panelli hanno deciso di modificare il capo d’imputazione contro il medico sociale Riccardo Agricola e contro l’amministratore delegato Antonio Giraudo: da abuso generico di farmaci, ad uso di farmaci dopanti, in particolare di eritropoietina, la famosa epo, e di pratica sistematica di trasfusioni di sangue. Immediata la replica della difesa della Juventus, per bocca dell’avvocato Luigi Chiappero “Per la verità quest’accusa c’era già sul primo capo d’imputazione ed era basata sull’ematocrito, su quel piano noi abbiamo vinto e l’accusa ha dovuto fare marcia indietro. Adesso ci riprova basandosi su un parametro sconosciuto ai più, la transferrina… staremo a vedere”. Insomma, è tranquilla la difesa della Juventus, mentre l’accusa scrive nel nuovo capo d’imputazione che i giocatori juventini erano sottoposti a metodi di doping proibiti e in particolare alla somministrazione di farmaci che stimolavano maggior afflusso di ossigeno nel sangue. Le nuove accuse sono arrivate stamattina al termine delle relazioni di alcuni esperti nominati dal giudice Giuseppe Casalbore che hanno ribadito le loro contestazioni alla Juventus sull’uso non corretto di medicinali, contestazioni respinte dalla società bianconera. Ma alla fine la gente si domanda che effetti potrà avere questo processo, qualunque sia la sua conclusione, sul piano sportivo. Ancora l’avvocato Chiappero: “Tutte le implicazioni sono sul piano penale, su quello sportivo non c’è proprio nulla”.