Fiat: volano a New York Fresco e Barberis
Il prossimo appuntamento, determinante per la Fiat, è tra quattro giorni, il 28 febbraio, la riunione del consiglio di amministrazione del Lingotto prima e nel pomeriggio quella del cda dell’Accomandita che dovrebbe dare il via all’aumento di capitale per 250 milioni di euro. Una data che potrebbe segnare una tappa per il futuro della Fiat e per gli interessi della General Motors. Un appuntamento al quale entrambe le società vogliono arrivare con una strategia definita. Da qui il lungo incontro a New York tra il presidente della Fiat Paolo Fresco, l’amministratore delegato Alessandro Barberis, il presidente di General Motors Richard Wagoner e il direttore finanziario John Devine, cinque ore di confronto sul quale nulla è trapelato. Il riserbo è massimo. Ma il lungo tempo dedicato alla Fiat e ai suoi progetti fanno presupporre che i vertici del Lingotto e quelli della casa automobilistica americana abbiano valutato tutte le possibilità di rilancio della Fiat, i piani di ricapitalizzazione e riorganizzazione dopo l’intesa raggiunta con le quattro banche creditrici. Per ora solo ipotesi sui punti dell’accordo tra le due società. La casa americana avrebbe dato il suo assenso all’aumento di capitale che porterebbe così la casa di Detroit dal 20 al 30-40 per cento nel capitale ordinario Fiat, ma ad una condizione, trovare il modo per svincolarsi dalla put option: la clausola dell’accordo del 2000 che obbliga la General Motors ad acquistare, in caso di vendita, il restante 80 per cento di Fiat auto.