Scontri per Torino-Milan: i primi arresti
Quando si son visti di fronte i poliziotti, hanno reagito con stupore. Le manette non se le aspettavano perchè credevano che il nuovo decreto anti-violenza, varato venerdì scorso dal governo, non fosse in vigore. E invece lo era. E per la precisione, lo era da questa mattina, quando il provvedimento che reintroduce la flagranza differita fino a 36 ore è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale. E così loro sono stati i primi arrestati dell’era del pugno di ferro contro gli ultrà violenti. Tre giovanotti: due trentenni e uno di 26. Nella retata è finito anche un uomo di 41 anni, in stato di fermo – e non agli arresti – perché bloccato oltre le 36 ore previste dalla nuova normativa. Per tutti l’accusa è di aver partecipato agli scontri di sabato sera all’interno del Delle Alpi, che hanno provocato la sospensione di Torino-Milan, e la devastazione dell’impianto. Per altri quattro tifosi già vigeva il divieto di recarsi allo stadio, perché coinvolti e condannati in precedenti analoghe imprese. Una diffida abilmente aggirata, come troppo spesso accade. Alla loro individuazione si è arrivati attraverso la visione di foto e filmati su quella serata di follia collettiva. In attesa dell’udienza di convalida, le indagini vanno avanti. Infine, altri sei giovani sono stati denunciati. Intanto a tempo di record – in vista della partita di Champion League tra Juventus e Manchester United – è già stato rimesso a posto lo stadio. Sostituiti i mille seggiolini divelti, sistemata una griglia metallica al posto della vetrata di protezione sfasciata. Danni per 30 mila euro. Il Comune chiederà il risarcimento alla società granata.