Scontri per Torino-Milan: indagini e commenti
“Era soltanto un’azione dimostrativa se avessimo voluto entrare in campo ci saremmo riusciti”. È la voce anonima che arriva dal mondo degli ultras granata protagonisti ieri della bagarre scatenata allo stadio Delle Alpi. Dal resto del tifo organizzato nulla, mentre la squadra è in silenzio stampa e dalla società Torino Calcio filtrano voci di un ennesimo cambio d’allenatore. Sul fronte delle indagini, invece, la Questura di Torino ha trascorso la giornata a visionare immagini degli incidenti, riprese televisive e fotografie di tv, di privati e quelle fatte dai poliziotti. L’obiettivo è quello di identificare il maggior numero dei 200-300 giovani protagonisti degli incidenti. I passi successivi all’identificazione dei violenti è legato al nuovo decreto anti-violenza negli stadi. Se quel decreto fosse già in vigore potrebbero essere arrestati immediatamente, entro 36 ore dalla fine della partita, altrimenti nei loro confronti scatta una semplice denuncia: gli inquirenti attendono di conoscere con esattezza l’iter proprio di quel decreto per poi decidere il da farsi. Resta comunque in prigione l’unico ultras fermato ieri sera dopo la partita, mentre stanno decisamente meglio i 7 agenti rimasti contusi. C’è infine da registrare che quella di ieri sera era una contestazione annunciata: in settimana infatti la sede del Toro era stata invasa dai tifosi che avevano sparso letame e gettato uova marce imbrattando i muri.