Scandalo esumazioni: tre magistrati al lavoro
Una inchiesta della Procura e tre magistrati al lavoro, stop alle esumazioni e revoca dell’appalto alla cooperativa che stava lavorando al Cimitero Monumentale di Torino, minaccia di dimissioni del sindaco Chiamparino. Com’era prevedibile la brutta storia legata alle esumazioni al cimitero di Torino sta avendo conseguenze politiche e giudiziarie a valanga, mentre cresce lo sconcerto nell’opinione pubblica. All’origine di tutto la decisione del Comune – in base ad una legge dello stato – di procedere all’esumazione anticipata di 28mila salme nel Cimitero Monumentale di Torino. I lavori condotti da una cooperativa avevano suscitato subito polemiche, proteste e disagi fra la gente: corpi esumati senza alcun rispetto, con le escavatrici, ossa rotte, cadaveri cremati senza avvisare le famiglie. Le polemiche, immediate, hanno portato alle dimissioni dell’assessore competente Beppe Lodi. Le deleghe ai servizi cimiteriali sono state assunte in prima persona dal sindaco Chiamparino che però non ha escluso la possibilità di lasciare la guida della città se non sarà possibile sanare il disagio provocato fra la gente. Il piano per le esumazioni ora è stato sospeso e l’appalto alla cooperativa revocato. Ed è scesa in campo anche la magistratura. Tre i pubblici ministeri che indagano rispettivamente sugli aspetti igienico sanitari delle esumazioni, sulla gestione del servizio e sulla regolarità dell’appalto. Non ci sono – per il momento – indagati né sono contestati reati specifici, ma gli esposti e le denunce si moltiplicano.