L’omelia del Cardinale di una città commossa e scossa
“Una città commossa e scossa da questa morte”. Lo ha detto il cardinale Severino Poletto, arcivescovo di Torino, sottolineando la grande partecipazione ai funerali dell’Avvocato Gianni Agnelli. “C’è bisogno che in tutti nasca la coscienza che l’azienda non solo deve essere rilanciata ma deve rimanere ancorata alla sua e nostra amata Torino – sono ancora parole del Cardinale durante l’omelia del funerale – uscendo dalla Cattedrale ciascuno porti con sé il ricordo della fede cristiana dell’Avvocato e della sua grande passione di uomo e imprenditore che ha dato lavoro a molte persone creando progresso e benessere in tante famiglie”. Agnelli aveva “la convinzione sicura e non faceva mistero di credere che, come sempre, anche questa volta la crisi della Fiat si sarebbe superata. Ci auguriamo – ha aggiunto – che il suo auspicio si realizzi. Questo potrebbe essere il primo frutto che può maturare dal dolore che tutti hanno dimostrato per la sua scomparsa e che ora deve tradursi in una rinnovata volontà di dialogo tra azienda, istituzioni e sindacato”. “Un giorno – ha detto il prelato – gli chiesi: preferisce il titolo di senatore o di Avvocato? Mi rispose quello di Avvocato perché è nome d’arte”.