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18 gennaio 2003

Anno giudiziario: a Torino toghe nere e costituzione in mano

All’inaugurazione del­l’anno giudiziario del Pie­monte e della Val­le d’Aosta, alcune de­ci­ne di magistrati si so­no presentati nell’aula magna del Pa­laz­zo di Giustizia di To­rino in­dossando in segno di protesta la toga nera e tenendo in mano una copia della Costitu­zio­ne italiana, che è stata distribuita anche a mol­ti altri partecipanti alla cerimonia. I magistrati in toga nera si sono alzati in piedi ed hanno rivolto un applauso fragoroso quando il procuratore generale Giancarlo Caselli ha terminato la lettura della sua relazione. Nel suo intervento l’ex procuratore di Palermo, con un accenno ai complessi problemi della Fiat ha manifestato preoccupazione per le incertezze e i rischi che gravano sulla regione e sulla città: “I problemi della Fiat producono costi sociali duri per molte famiglie e per l’intera collettività”. Una lunga relazione durante la quale Caselli ha sottolineato che il sistema giustizia in Italia è in difficoltà, “ma le principali riforme attuate o in cantiere sembrano pensate con prevalente, se non esclusivo, riferimento alla giustizia che preme a quegli imputati che possono e che contano”. Caselli ha inoltre parlato di magistrati disarmati e tuttavia sempre più spesso indicati, a torto, come unici o principali responsabili dello sfascio della giustizia. Il Procuratore Generale ha concluso dichiarando che “l’indipendenza della magistratura, l’effettività delle regole l’uguaglianza di ogni cittadino di fronte alla legge sono un tutt’unico: la posta in gioco è il permanere dell’unitarietà di questi concetti che in democrazia sono essenziali e irrinunciabili”.

 



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