Eutanasia: inchiesta su Exit, non emersi casi “dolce morte”
Si va verso l’archiviazione dell’inchiesta aperta dalla Procura di Torino nei confronti di Emilio Coveri, il presidente dell’Associazione torinese Exit sospettata di organizzare viaggi in Olanda per malati che volevano fare ricorso all’eutanasia. L’uomo è attualmente indagato con l’ipotesi di omicidio di consenziente. Le indagini della Squadra Mobile non avrebbero infatti portato alla scoperta di violazioni che configurino reato negli oltre 100 “testamenti biologici” sequestrati nella sede dell’associazione. Si tratta di documenti in cui le persone interessate richiedono che non vengano attuate azioni di “accanimento biologico” nei loro confronti. L’inchiesta si era avviata nel novembre del 2001: la polizia aveva perquisito la sede di Exit, sequestrando computer e documenti fra cui i numerosi “testamenti biologici”. Il presidente dell’associazione, Emilio Coveri, ha fin da subito respinto le accuse: “Non abbiamo mai accompagnato nessuno in Olanda a morire – aveva sostenuto – in quel paese, è possibile, fra l’altro, non sottoporre a eutanasia i cittadini stranieri”. In Olanda l’eutanasia è legale dall’estate del 2001. Exit è promotrice di una proposta di legge per legalizzare anche in Italia la “dolce morte”.