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04 gennaio 2003

Magrebino con mano amputata, fugge da ospedale per paura

È quasi un appello, quello del dottor Riccardo Ferracini, rivolto a Faud Salih, il ragazzo magrebino di 19 anni che dopo l’amputazione subita a una ma­no da misteriosi aggressori la notte di San Silvestro, a Torino, ha la­scia­to l’ospedale Molinette nonostante sia ancora sotto terapia intensiva. La paura avrebbe dettato il gesto che rischia di compromettere l’esito dell’operazione. Un appello disperato quello del medico che ha curato Faud e che in questi giorni, parlandogli a lungo, ha intuito la sua insofferenza, senza tuttavia riuscire a dissuaderlo a lasciare l’ospedale. “Gli abbiamo ricucito ben dodici tendini per la funzionalità dell’arto – spiega il dottor Fer­racini – Gli è rimasta at­­tiva solo la zona del pol­lice, dove passa l’unico dei tre ner­vi non reciso. Ma occorreranno non me­no di tre me­­si per verificare la funzionalità dell’intera mano. E in questo pe­riodo ha bi­so­gno di ul­teriori controlli e in se­guito gli si dovrebbe ap­plicare un tutore. Non ho potuto fermarlo e non so se ritornerà”. Ter­ro­re, dun­­que, che nem­meno l’of­ferta ri­pe­tuta di protezione da parte dei Carabinieri ha po­tuto attutire. I militari continuano a da­re la cac­cia a chi ha eseguito la barbara sen­tenza dell’amputazione. Una sentenza che, in un pri­mo mo­mento, pa­re­va addirittura dettata dal­­la leg­ge cora­ni­ca del­la Sharija, ma che, in­ve­ce, pare sempre più le­gata a bande criminali senza scrupoli.



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