Magrebino con mano amputata, fugge da ospedale per paura
È quasi un appello, quello del dottor Riccardo Ferracini, rivolto a Faud Salih, il ragazzo magrebino di 19 anni che dopo l’amputazione subita a una mano da misteriosi aggressori la notte di San Silvestro, a Torino, ha lasciato l’ospedale Molinette nonostante sia ancora sotto terapia intensiva. La paura avrebbe dettato il gesto che rischia di compromettere l’esito dell’operazione. Un appello disperato quello del medico che ha curato Faud e che in questi giorni, parlandogli a lungo, ha intuito la sua insofferenza, senza tuttavia riuscire a dissuaderlo a lasciare l’ospedale. “Gli abbiamo ricucito ben dodici tendini per la funzionalità dell’arto – spiega il dottor Ferracini – Gli è rimasta attiva solo la zona del pollice, dove passa l’unico dei tre nervi non reciso. Ma occorreranno non meno di tre mesi per verificare la funzionalità dell’intera mano. E in questo periodo ha bisogno di ulteriori controlli e in seguito gli si dovrebbe applicare un tutore. Non ho potuto fermarlo e non so se ritornerà”. Terrore, dunque, che nemmeno l’offerta ripetuta di protezione da parte dei Carabinieri ha potuto attutire. I militari continuano a dare la caccia a chi ha eseguito la barbara sentenza dell’amputazione. Una sentenza che, in un primo momento, pareva addirittura dettata dalla legge coranica della Sharija, ma che, invece, pare sempre più legata a bande criminali senza scrupoli.