Minghella: la fuga-beffa gli costa un nuovo carcere
A Maurizio Minghella l’evasione ha cambiato la vita: da semplice detenuto qual era prima della fuga-beffa di due giorni fa, il serial killer è tornato ad essere un soggetto da controllare con grandissima attenzione. Cella di isolamento, rafforzamento immediato della sorveglianza e, tra breve, trasferimento dalla casa circondariale di Biella in un penitenziario di massima sicurezza (c’è chi dice Torino o Cuneo). Ecco le tappe che stanno accompagnando il nuovo percorso carcerario del genovese, un uomo che nonostante una condanna all’ergastolo per l’omicidio di quattro donne e un processo in corso per la morte di altre quattro non veniva considerato un recluso più pericoloso di tanti altri. Questa mattina il giudice di Biella Paolo Brovarone lo ha convocato in aula per l’udienza di convalida del fermo e per il processo per direttissima. E lui, cortese come di consueto, quando si è trovato di fronte l’ordine di traduzione ha declinato l’invito. Il difensore d’ufficio, chiedendo un rinvio per studiare meglio le carte, ha ottenuto lo slittamento dell’udienza al 9 gennaio. Il giudice, comunque, ha convalidato il fermo di Minghella, emettendo nei suoi confronti un ordine di custodia cautelare per evasione, un reato che prevede la pena massima di un anno.