Tav: assemblea a Bussoleno sull’accordo di Roma
La chiamano democrazia partecipata. È un’assemblea stile ’68. La gente alle 15 ha già riempito la sala polivalente di Bussoleno in ogni angolo, e allora ci si affolla fuori nonostante gli 0 gradi. Tutti intervengono, tutti dicono la loro. C’è la sensazione di aver vinto un pezzo della battaglia contro l’Alta Velocità, ma c’è anche la paura che si tratti solo di una tregua visto il clima troppo esasperato che s’era venuto a creare negli ultimi giorni. Il tavolo di mediazione aperto ieri a Roma a Palazzo Chigi porta la sostanziale novità di una sospensione dei lavori in attesa di una valutazione dell’impatto ambientale della galleria da 54 km che costituisce l’ossatura principale del collegamento in Alta Velocità fra Torino e Lione. Ma fra le righe di questo documento firmato ieri dal governo e dagli enti locali piemontesi si può leggere che la Tav si farà, magari con qualche modifica, ma si farà. E questo alla gente della Valsusa continua a far paura. Per questo ieri a Roma i sindaci non hanno firmato il protocollo di mediazione e per questo oggi all’assemblea di Bussoleno c’è chi ribadisce tutte queste preoccupazioni. Ma dopo diverse ore di dibattito e un’infinità di interventi prevale la linea che il protocollo d’intesa proposto dal Governo sia una buona base di partenza.