Esumazioni: è l’ora della magistratura
È una brutta storia da qualunque parte la si guardi. Una storia che tocca i sentimenti più intimi delle persone. Una vicenda che nasce nell’aprile scorso, quando la cantante Rita Pavone e i suoi fratelli denunciano la scomparsa dei resti del papà sepolto nel Cimitero Monumentale di Torino. Lì, da alcuni mesi, si sta procedendo – in base a una legge dello stato che consente l’operazione – all’esumazione anticipata di 28.000 corpi. Un piano voluto dal Comune di Torino ma che viene portato avanti con troppa fretta dalle imprese appaltatrici, provocando caos, proteste e disagi nell’opinione pubblica. In alcuni casi è risultato infatti che le tombe erano state distrutte all’insaputa dei familiari, con i corpi esumati con la scavatrice, e le famiglie che hanno ritrovato solo ossa sparse e irriconoscibili, accumulate in un magazzino. In altri che i resti dei defunti erano stati cremati senza avvisare i parenti. Una brutta storia che ha portato ieri alle dimissioni dell’assessore Beppe Lodi la delega ai servizi cimiteriali è stata assunta in prima persona dal sindaco Sergio Chiamparino, con la volontà di ricucire lo strappo che si è creato con le famiglie. Oggi la magistratura ha aperto un’inchiesta. Non ci sono per il momento persone iscritte nel registro degli indagati ma gli ispettori del procuratore Guariniello hanno scoperto oltre 300 cadaveri accatastati nei magazzini del Cimitero Monumentale. Una brutta storia destinata a non chiudersi facilmente: fra due giorni è San Giovanni, patrono di Torino, e mentre ci saranno i fuochi d’artificio della festa, alcune migliaia di parenti si sono dati appuntamento di fronte al cimitero per una veglia di preghiera e di dolore.