Fiat: Marchionne nuovo amministratore delegato
Era stato proprio Umberto Agnelli, già gravemente malato, a designare il successore di Morchio. Da indiscrezioni si apprende infatti che l’ex amministratore delegato di Fiat negli ultimi mesi aveva avanzato la richiesta di pieni poteri, cioè di ricoprire il ruolo anche di presidente e di avere una quota di azionariato famigliare. La risposta di Umberto fu: “Lei è qui per fare il manager non l’imprenditore”. E ai famigliari indicò Sergio Marchionne quale eventuale sostituto. Quel Marchionne che stamattina al Lingotto viene designato amministratore delegato della Fiat. 52 anni, manager italocanadese, già nel consiglio d’amministrazione Fiat dal 2003, Marchionne viene definito un tecnico, specializzato nel rilancio delle aziende. Ma il consiglio di amministrazione di oggi è anche il primo ufficialmente presieduto da Luca di Montezemolo e che segna l’ingresso di Andrea Agnelli, figlio 28enne di Umberto. Nel primo pomeriggio al centro storico Fiat la conferenza stampa, la prima da presidente per Montezemolo, da vice per John Elkann e da amministratore delegato per Marchionne. Con le tappe ufficiali odierni la rapida e turbolenta fase del passaggio dopo la morte di Umberto Agnelli sarà conclusa, e sarà il momento di mettere mano ai conti Fiat: il piano Morchio stava cominciando a dare i primi frutti, e il 2004 si è aperto, per Fiat, ancora in negativo ma meglio dell’anno scorso. Si tratterà di vedere quali strade intenderà percorrere il nuovo management. “La Fiat ce la farà”. Il nuovo amministratore delegato della Fiat, Sergio Marchionne, conferma così che il rilancio dell’azienda procederà senza interruzioni né tentennamenti e la rapida – seppur tormentata – gestione del passaggio di consegne ne è la conferma. Anche la Borsa oggi ha concesso fiducia al nuovo gruppo di comando di Torino, segnando un buon rialzo per il titolo Fiat: +3%. Nella prima conferenza stampa, Montezemolo ha vicino il suo neo vice, il giovane erede designato della famiglia Agnelli, John Elkann. È lì per farsi le ossa, e per seguire la gestione operativa, che sarà, però, saldamente nelle mani del nuovo amministratore delegato. È stato Montezemolo a ripetere la sua fiducia nel lavoro di squadra e nel rispetto dei diversi ruoli ai vertici dell’azienda. E ha anche confermato il suo impegno in Confindustria e non solo: “I tifosi stiano tranquilli, resto in Ferrari. Togliermi la Ferrari sarebbe come togliermi un braccio e io alle mie braccia ci tengo.. In Ferrari ci sono ottimi manager che continueranno a lavorare e io da qui li terrò sotto controllo”.