Telekom Serbia: scarcerato Igor Marini
Igor Marini alle 10.30 di stamattina è tornato in libertà. Ha lasciato il carcere delle Vallette per un luogo ignoto, era rimasto nel penitenziario torinese per oltre 7 mesi. Decorrenza termini della custodia cautelare: questa la motivazione con la quale il gip torinese Francesco Gianfrotta ha disposto la scarcerazione del faccendiere che ha accusato uomini del centrosinistra di aver intascato i soldi delle tangenti dell’affare Telekom Serbia. Igor Marini da oggi è un uomo libero, ma vive sotto la protezione delle forze dell’ordine in quanto più volte minacciato di morte. Il suo legale, l’avvocato Randazzo, ha precisato che Marini si recherà in una località segreta. Marini era stato arrestato l’8 maggio scorso a Lugano dalla polizia elvetica: si era recato in Svizzera per trovare i documenti che comprovassero le sue accuse a Prodi, Fassino e Dini. Il 30 luglio era stato estradato in Italia e per diversi mesi era stato interrogato dai magistrati subalpini: nel corso di questi colloqui aveva rincarato la dose coinvolgendo anche Rutelli, Veltroni e Mastella fino al dicembre scorso quando è stato incriminato per calunnia e autocalunnia. Da oggi è libero, ma secondo l’avvocato Randazzo, proseguirà nel suo ruolo di indagato per poter far emergere la trasparenza e la concretezza delle sue accuse. Pur avendo lasciato oggi il carcere, Igor Marini non è un uomo completamente libero. Il gip di Torino, Francesco Gianfrotta, nell’ordinare la sua scarcerazione per “decorrenza dei termini di custodia cautelare”, ha disposto per lui il divieto di espatrio, l’obbligo di dimora (in un Comune di sua scelta) e l’obbligo di recarsi tutti i giorni alla più vicina stazione delle forze dell’ordine e firmare.