Telekom Serbia: arrestato Volpe
Per capire il significato dell’arresto di oggi del finanziere Antonio Volpe è indispensabile fare un veloce riassunto delle puntate precedenti. Giugno ’97: la Telecom Italia acquisisce il 49% di Telekom Serbia. Giugno 2001: esplode lo scandalo, per quell’acquisto sarebbero state pagate tangenti al regime di Milosevic. Primavera 2003: spunta il superteste Igor Marini il quale afferma che oltre a Milosevic i soldi sarebbero finiti anche a Prodi, Fassino e Dini. Luglio 2003: Igor Marini, arrestato due mesi prima in Svizzera per riciclaggio, viene estradato in Italia, a Torino dove la Procura sta indagando sull’affaire Telekom. Interrogato per giornate intere, Marini conferma tutte le accuse, anzi rincara la dose chiamando in causa anche Veltroni, Rutelli e Mastella come beneficiari del denaro. Tutti i politici smentiscono e querelano il faccendiere. Nel novembre scorso Marini, che è tuttora in carcere, viene formalmente accusato dai pm torinesi di calunnia: si sarebbe inventato tutto. Ma non basta e siamo ad oggi. Marini non agì da solo. Altri si mossero per costruire il castello di false accuse, fra questi il faccendiere Antonio Volpe, appunto, arrestato oggi a Roma e portato nel carcere di Novara: è accusato di calunnia. Si tratta di un personaggio oscuro, legato ai servizi segreti, già arrestato per mafia: avrebbe consegnato alla Commissione parlamentare d’inchiesta sull’affaire Telekom un dossier per rafforzare quanto detto da Igor Marini. Questo dossier sarebbe pura invenzione di Volpe per dimostrare i passaggi di danaro avvenuti a favore dei politici tirati in ballo. Così sostiene il gip torinese Francesco Gianfrotta che ha ordinato anche l’arresto di due procacciatori d’affari che vivono in Thailandia, Maurizio De Simone e Giovanni Romanazzi: l’ordine di arresto nei loro confronti non è ancora stato eseguito, ma sarebbero loro gli autori materiali del dossier falso.