La gente di Torino non dimentica Giovanni Agnelli
Tutta la sua famiglia – il fratello Umberto, le sorelle, i nipoti – la Fiat di ieri e quella di oggi, le sue grandi passioni Lippi, Bettega e la Juventus, Luca Cordero di Montezemolo e la Ferrari, la città di Torino, gli operai, i sindacati, la gente. Ad un anno esatto dalla morte nel santuario della Consolata, cuore della chiesa subalpina, è stato ricordato Giovanni Agnelli. Ieri mattina alla cerimonia privata a Villar Perosa c’era il silenzio e il raccoglimento ed anche oggi il ricordo è stato commosso ma sobrio. Monsignor Peradotto ha ricordato l’uomo di fede, quel Giovanni Agnelli che negli ultimi mesi di vita, contrassegnati dal dolore, si incontrò più volte con il cardinal Poletto, arcivescovo di Torino, per prepararsi alla morte. L’anno scorso furono in centomila sulle rampe del Lingotto a rendere l’ultimo saluto all’Avvocato, oggi poche migliaia nel santuario, ma Torino non dimentica. Si sente orfana ed esprime un dolore contenuto, silenzioso, proprio come avrebbe voluto lui.