Tav: nuovi blocchi e proteste in valle
Un’altra giornata con la Valsusa isolata. La protesta contro l’Alta Velocità e contro il blitz delle forze di Polizia dell’altra notte al cantiere di Venaus non accenna a spegnersi. I collegamenti da e per la Francia sono rimasti interrotti; hanno viaggiato solo i treni, a singhiozzo. Inevitabili le proteste di automobilisti e camionisti. Intanto la contestazione si è estesa anche a Torino. Dopo gli incidenti di ieri pomeriggio con il blocco della stazione di Porta Nuova per un’ora e danneggiamenti all’auto del Presidente della Regione Bresso, nella notte c’è stato un corteo, un gruppo di anarcoinsurrezionalsti si è staccato, ha imbrattato alcuni simboli olimpici e spaccato una bottiglietta in testa ad un poliziotto. L’agente ne avrà per una quindicina di giorni. A questo punto il boicottaggio delle Olimpiadi Invernali è qualcosa di più d’una minaccia. Non solo per quel che accade in Valsusa. Proprio nel giorno dell’arrivo in Italia dalla Grecia della fiamma olimpica, dalla valle un gesto dal forte valore simbolico. I sindaci dell’Alta Valsusa, quelli di Bardonecchia, Cesana, Sauze, Sestriere, quelli delle gare più importanti, domani non saranno presenti al Quirinale alla consegna della fiaccola, simbolo dei Giochi, dalle mani del Presidente Ciampi al primo tedoforo. “Ci sembra non ci sia il clima giusto, per una cerimonia di così grande importanza – dice Francesco Avato, sindaco di Bardonecchia – con senso di responsabilità preferiamo stare vicino alla nostra gente. Ma la minaccia sulle Olimpiadi non riguarda solo la Valsusa”.