Catturato il presunto assassino della ragazza biellese
“Sono il cugino della Franzoni. Vengo da Cogne”. Con queste frasi Emiliano Santangelo, l’uomo che da 30 ore era ricercato in tutta Italia, si è rivolto ai Vigili Urbani di Genova che lo fermavano dopo un incidente stradale. Se non stessimo parlando dell’uomo che ieri ha ucciso Deborah Rizzato vicino a Biella, verrebbe da sorridere. Invece c’è da piangere e non solo. Violento, pericoloso, squilibrato. 34 anni, un fascicolo giudiziario costellato di denunce, a cominciare da quella di Deborah che, quando aveva 14 anni, lo accusò per atti di libidine violenta e abusi sessuali: finì in carcere e cominciò a lanciare pesanti minacce contro quella ragazzina. Uscito di prigione, ricominciò a molestarla violentemente. Lei lo ha più volte querelato e denunciato, senza risultati, come dice la sorella Simona: “Gli avessero almeno impedito di girare da queste parti…, invece niente e mia sorella viveva nel terrore”. Ieri mattina Emiliano Santangelo ha investito Deborah con l’auto e poi l’ha colpita con 7 coltellate. Per tutta la giornata di ieri e la notte scorsa ha girovagato per il Piemonte e la Liguria, fino a stamattina quando dopo un rocambolesco incidente stradale a Genova è stato riconosciuto nonostante avesse fornito false generalità, fermato e portato all’ospedale di Sampierdarena dov’è tuttora piantonato. Aveva ancora i jeans imbrattati di sangue. Nemmeno sua sorella Mariagrazia ha parole di pietà per lui: “È un pazzo, io e mia madre piangiamo per quella ragazza, non certo per lui….”.