Ragazza biellese uccisa dall’uomo che la molestava da anni
Deborah aveva 25 anni, una ragazza gentile e benvoluta da tutti. Lavorava come addetta ai controlli dei tessuti in una fabbrica tessile di Trivero, in provincia di Biella. Stamattina aveva appena parcheggiato la sua macchina nel posteggio aziendale quando qualcuno l’ha prima investita con un’auto e poi si è accanito con un pugnale su di lei, senza che nessuno si accorgesse del fatto. Il cadavere è stato ritrovato da due colleghi. Per lei non c’era più nulla da fare. Uccisa per vendetta dall’uomo che aveva denunciato per molestie e che aveva fatto condannare. È una storia assurda quella che sta alla base della morte di Deborah Rizzato, una giovane operaia, di Cossato (Biella). I Carabinieri di Biella e della compagnia di Cossato (Biella), coordinati dai pm Ugo Adinolfi e Antonio Bianco, hanno fatto in poche ore luce sul delitto avvenuto stamani nel parcheggio dello stabilimento tessile di Trivero (Biella). Ricercato per omicidio volontario è Emiliano Santangelo, 32 anni, originario di Catania, una vita da sbandato. Abita a Carema, in provincia di Torino. Non ha un’occupazione e si porta dietro una storia costellata di piccoli precedenti penali. Nel 1995 diventa l’incubo di Deborah. La ragazza lo conosce quando ha solo 14 anni, lui le rivolge attenzioni sempre più morbose, alla fine la aggredisce e lei lo denuncia. Scatta la condanna penale e in Emiliano Santangelo comincia a covare un rancore furioso e crescente. Inizia un’escalation costellata di sempre nuove minacce e di conseguenti querele sporte dalla ragazza che aveva anche chiesto risarcimenti di danni, senza però ottenerli in quanto l’uomo era nullatenente. Stamattina il tragico epilogo. I Carabinieri hanno diramato le ricerche in tutta Italia e a tutti i posti di frontiera. Confidano di arrivare presto alla cattura perché l’uomo non ha denaro con sé. Domani sarà effettuata l’autopsia sul corpo della vittima.