Il colpo di scena arriva a fine udienza, dopo 8 ore, quando il presidente Romano Pettenati legge l’ordinanza con la quale dispone una nuova perizia psichiatrica per Anna Maria Franzoni, l’avvocato Taormina ribatte immediatamente l’indisponibilità della mamma di Samuele a sottoporsi all’esame: “La perizia fatevela da voi”, dice con tono stizzito. Uno scontro duro che giunge al termine di una giornata lunga e a tratti drammatica, un’udienza alla quale ha assistito anche oggi un folto pubblico di cronisti e curiosi. L’orrore di quel mattino del 30 gennaio 2002 a Cogne è rivissuto nell’aula del Tribunale di Torino con la visione del filmato che i Carabinieri girarono due ore dopo la tragedia. Di fronte alle scene più crude la mamma di Samuele non ce l’ha fatta, ha piegato la testa e ha pianto. L’avvocato Taormina che le era accanto l’ha sostenuta con un abbraccio. Nessuna particolare emozione per il marito, Stefano Lorenzi, che anche oggi l’ha accompagnata, insieme ai suoi genitori e a 9 degli 11 fratelli di cui è composta la famiglia Franzoni. Con loro anche don Marco Baroncini, il parroco di Santa Cristina a Ripoli, dove i coniugi Lorenzi sono andati ad abitare da un paio di anni. Oltre al filmato i Carabinieri, interrogati dal presidente Pettenati, hanno effettuato numerose fotografie, circa 200, molte delle quali mancano nei fascicoli dell’inchiesta. Per l’intera giornata si è discusso di questo materiale e di come recuperarlo: in tal senso il Presidente ha disposto la convocazione di un ufficiale del Ris di Parma per la prossima udienza del 28 novembre. La corte ha poi accolto la richiesta della difesa per un nuovo interrogatorio della signora Franzoni, in una futura udienza. Ma il vero nodo resta quello della perizia psichiatrica: l’accusa e la corte la ritengono indispensabile. La mamma di Samuele non la vuole e non si sottoporrà all’esame dei periti.

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