Tav: ancora polemiche e denunce
“Non ci impressionano le fiaccolate di gente che non ha di meglio da fare per spendere il tempo”. Così ha duramente commentato il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Pietro Lunardi, le proteste sulla tratta Torino- Lione della Tav. “Mi sembra che una delle opere più importanti per l’Europa e per il nostro Paese – ha osservato Luca Cordero di Montezemolo – un’opera che ha avuto ormai da anni tutte le verifiche ecologiche e ambientali, è ormai così fondamentale da non poter essere messa in discussione. Tra l’altro – ha aggiunto – è stata approvata in un Paese che non ha uguali al mondo come livelli di approvazione stessa”. A giudizio di Montezemolo l’Alta Velocità “non può essere messa in discussione da localismi che niente hanno a che fare con l’importanza dell’opera. “Credo – ha precisato ancora – stia venendo fuori anche un tema di legalità. Bisogna dirlo forte che la legalità in Val di Susa, come a Bologna, come a Ragusa o a Bolzano non è di destra né di sinistra. Credo che non stiamo dando un bell’esempio”. E ad una settimana dagli incidenti avvenuti a Mompantero (Torino) durante le manifestazioni contro l’Alta Velocità, arrivano le prime denunce: la Polizia ne ha fatte una settantina. Si tratta di sindaci della Valle di Susa, rappresentanti delle istituzioni locali, giovani dei centri sociali e gente comune. Le denunce sono state depositate dalla Digos dopo aver analizzato decine di fotografie e video. Un’altra trentina saranno depositate domani dai Carabinieri. Tutte saranno vagliate dal procuratore aggiunto Maurizio Laudi. Varie le ipotesi di reato: da inosservanza dei provvedimenti dell’autorità di pubblica sicurezza a violazione dell’articolo 18 per manifestazione non preavvertita, da resistenza a violenza a pubblico ufficiale. Contestato anche il blocco stradale. Le indagini hanno riguardato tutti coloro che erano in prima linea a bloccare l’avanzata di Polizia e Carabinieri verso i siti dove si dovranno fare i sondaggi per l’Alta Velocità.