Tav: continua la protesta
I manifestanti salgono sui binari e gridano “il Tgv non deve passare”. Qualcuno col megafono: “Ragazzi, a mio avviso è uno sbaglio occupare i binari, ci denunciano”. Dopo gli scontri del 31 ottobre continua la protesta del popolo “No Tav”, tra binari occupati, a singhiozzo, da gruppi di manifestanti, treni bloccati, circolazione rallentata e disagi per chi viaggia. Bloccano anche le statali creando lunghe code in una giornata di traffico sostenuto: occupata la statale del Monginevro e del Moncenisio, che collegano il capoluogo piemontese con la Francia. A Bruzolo, in Val di Susa, nel pomeriggio qualche centinaio di persone si è radunato, le loro bandiere in mano, a urlare la rabbia per 15 anni di battaglie contro una linea ferroviaria ad Alta Velocità che loro non vogliono. La Torino-Lione è un progetto internazionale, che permetterà uno sbocco in Europa, come ha detto il sindaco di Torino Sergio Chiamparino, criticando queste proteste. Simona Pognant, sindaco di Borgone, replica: “Credo che in torto sia lui. Noi protestiamo per motivi tecnici. Siamo comunque disponibili a sederci attorno ad un tavolo e parlare”. Da ieri sera le forze dell’ordine hanno bloccato la strada che porta al Rocciamelone e sono iniziati i rilievi tecnici. Per i manifestanti si tratta di una beffa: “Siamo in una situazione in cui la Valsusa è militarizzata”. Per i valsusini non finisce qui. Non vogliono mollare. Continueranno le proteste in tutti i modi che conoscono. I lavori della Torino-Lione devono essere fermati. Sanno di essere isolati, ma non intendono mollare.