Processo Cogne: si va avanti fra polemiche
Tra il 26 giugno e il 3 luglio scorsi Anna Maria Franzoni si è sottoposta a Sassari ad un elettroencefalogramma e a una risonanza magnetica delle sue funzioni cerebrali. Il procuratore generale Vittorio Corsi ne è venuto a conoscenza, ha chiesto il sequestro dei risultati degli esami e le ha forniti alla corte. Vicende che hanno tenuto banco per l’intera dodicesima udienza del processo d’appello per il delitto di Cogne. Per il procuratore Corsi si tratta di documenti importanti per accertare l’imputabilità della mamma di Cogne. Per l’avvocato Taormina si tratta di atti illegittimi, in quanto “siamo nel corso di un processo e durante un procedimento solo la corte può disporre sequestri e acquisizioni di documenti”. Questioni non solo formali e giuridiche: Anna Maria Franzoni, secondo i periti che l’hanno esaminata nei mesi scorsi (senza il suo consenso nè la sua collaborazione), soffrirebbe di qualche disturbo della personalità e sarebbe parzialmente inferma di mente. Il dibattito è continuato per tutto il giorno in un’aula semideserta. Per la prima volta non c’è pubblico ed è assente pure Anna Maria Franzoni.